DALLA FONDAZIONE DELL'OSSERVATORIO VALERIO ALLA MORTE DEL GUIDI (1861-1883)
I mutamenti politici vedono Guidi pronto a spendere non solo la sua esperienza scientifica e professionale ma anche i suoi trascorsi di attivista repubblicano al fine di ottenere un sussidio che permetta la costruzione di un Osservatorio. Nel dicembre 1860 inoltra unistanza al Commissario Generale Straordinario nelle Province delle Marche - quel Lorenzo Valerio da cui la struttura prenderà il nome - per un contributo di £.20.000 (Guidi 1860). La somma serve per lerezione di un fabbricato sul terreno messo a disposizione dal Comune negli Orti Giuli e per lacquisto di strumentazione integrativa a quella da lui posseduta. |
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Listanza viene accolta con un decreto del 9 gennaio 1861 che richiede la redazione di un apposito progetto (Valerio 1861). Questo documento diventa per Guidi loccasione per fissare anche le idee portanti sul ruolo dellistituto:
"LOsservatorio di Pesaro non può, e non deve essere che un osservatorio meteorologico nel quale con tutta lesattezza, che è conceduta dallo stato attuale della scienza, vengano studiati quei problemi di fisica terrestre che maggiormente interessano lagricoltura, ligiene e la navigazione" (Guidi 1861b).
Nonostante questa dichiarazione progettuale, per losservatorio vengono previsti fin dalla fondazione altri due settori di attività: astronomia e magnetismo terrestre. La contraddizione è solo apparente in quanto entrambi i settori venivano considerati contigui a quello meteorologico. Losservazione astronomica serviva prevalentemente alla determinazione esatta del tempo ed allo studio delle macchie solari che si ritenevano influenti sulle carestie. La necessità di rilevamenti geomagnetici derivava da uninterpretazione estensiva della meteorologia che "non si restringe più a indagare le leggi di alcuni fenomeni atmosferici, ed a studiarli separatamente, ma comprende una serie completa di ricerche intorno alla natura e circolazione delle forze che modificano temporaneamente lo stato del suolo e dellatmosfera" (Guidi 1861b).
Per una serie di problemi burocratici, la costruzione del fabbricato, con qualche modifica rispetto al progetto originale, avviene soltanto nel 1864. Nello stesso anno nasce lIstituto Tecnico cittadino e il Guidi, che ne è direttore, viene distolto dallopera di sistemazione dellosservatorio.
È solo nel 1867, con larrivo di Luigi Frontini, assistente stipendiato direttamente dal Guidi, che le osservazioni meteorologiche e geomagnetiche assumono un regime più regolare.
Due anni più tardi il rilevamento meteorologico si automatizza con il pieno sfruttamento del meteorografo Secchi.
Nel decennio successivo si pone maggior attenzione allordinamento dei dati: dal 1871 si cura la regolarità dellarchiviazione in appositi registri (dei dati rilevati dalla fondazione fino al 1871 non è rimasta traccia alcuna) e cinque anni più tardi inizia la pubblicazione del bollettino. Lentità della spesa, completamente a carico del Guidi, suggerisce però di ridurlo a semplice quadro grafico riassuntivo già dal secondo numero.
Stabilizzati gli interessi in meteorologia, il Valerio si apre alla geodinamica con lacquisto di alcuni tromometri prima e dei sismografi Cecchi e De Rossi poi. Tuttavia lunico rilevamento con regime regolare sarà quello tromometrico.
I primi anni 80 vedono un osservatorio pienamente riconosciuto a livello nazionale: lOsservatorio Centrale di Moncalieri lo inserisce tra i suoi corrispondenti e il governo lo sussidia con £.300 annue.
Nel frattempo le preoccupazioni finanziarie personali di Guidi minano pesantemente la sua salute e lo portano a trascurare losservatorio. Ciononostante il Valerio è presente in uno dei suoi ultimi pensieri; il giorno prima della sua morte così scrive a Pietro Tacchini, direttore dellUfficio Centrale di Meteorologia (UCMG): "Sono morente e non cè arte medica che possa salvarmi. Losservatorio fu lopera incessante dei migliori anni della mia vita. Non vorrei morisse con me..." (Calvori 1904). |
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