LE DIREZIONI ALIPPI (1935-1959) E PROCACCI (1962-1971)

Con delibera del 25 marzo 1935, il Comune di Pesaro investe Tito Alippi (Urbino, 1870 - Roma, 1959) della direzione del Valerio.

Dopo essere stato insegnante di Fisica in varie parti d’Italia, direttore dell’osservatorio di Urbino, nonché preside del liceo classico di Pesaro, al momento della nomina, Alippi è geofisico capo presso l’Ufficio Presagi dell’Aeronautica Militare. La sua produzione letteraria in sismologia, fisica e, soprattutto, meteorologia risulta particolarmente fertile fino al 1932. In campo meteorologico i suoi contributi vertono in particolare sulla meteorologia adriatica, sull’organizzazione meteorologica territoriale e sulla promozione della meteorologia nella cultura italiana.

Tito Alippi

L’arrivo di Alippi segna un notevole potenziamento strumentale; mentre Procacci, che nel 1935 entra nei ruoli comunali come impiegato presso l’Ufficio Statistica, si industria nella costruzione di un microbarometro, l’osservatorio acquista un microsismografo Vicentini e riceve nuove apparecchiature per il rilevamento meteorologico da parte dell’UCMG e del Servizio Idrografico.

Nonostante ciò, aldilà delle attività di rilevamento, arricchite dalle nuove osservazioni sismometriche, non si intravedono sviluppi nell’ambito dell’elaborazione. Le spiegazioni possono essere ricercate da un lato nell’avvicinarsi del periodo bellico, dall’altro nell’avanzamento dell’età di Alippi.

Durante il suo incarico al Valerio la produzione di Alippi si limita a qualche articolo sulla rivista Coelum, alla pubblicazione del bollettino locale e a scritti su un nuovo settore di interesse: la parapsicologia.

Un ruolo non meno importante di quello ricoperto dal direttore viene svolto dall’assistente Procacci. È certamente al suo amore verso l’osservatorio che si deve la salvezza di quasi tutto il patrimonio dell’osservatorio nel periodo bellico. Procacci, visto il rifiuto di adeguati mezzi di trasporto da parte del Commissario Prefettizio, decide di smontare da solo gli strumenti e trasferirli in campagna utilizzando soltanto la propria bicicletta. È così che nel bombardamento del 28 agosto 1944, che distrugge cinque vani del fabbricato, va perduto soltanto il meteorografo Secchi, intrasportabile per la sua mole.

Dopo aver sventato un tentativo di far risorgere a Fano l’osservatorio, Procacci e Alippi completano la sua ricostruzione nel 1947 e lo dotano di un nuovo cupolo a sostituzione di quello in legno costruito dal Calvori e distrutto nell’attacco aereo di tre anni prima. Montata la strumentazione, le attività riprendono con standard limitati al solo rilevamento come nel periodo pre-bellico.

La presenza di lettere firmate soltanto da Procacci, sembra testimoniare che, dalla metà degli anni ‘50, Alippi, ormai ultraottantenne, conserva solo nominalmente la carica di direttore.

Alla morte di Alippi (1959), la pluriennale esperienza e passione fa di Procacci il miglior candidato alla guida dell’osservatorio nonostante fosse privo persino del semplice diploma di scuola media superiore; la relativa nomina gli viene formalizzata però solo nel 1962.

Oltre che per riproporre con continuità il bollettino meteorologico, durante la sua direzione, Procacci si distingue soprattutto per la pubblicazione in forma riassuntiva monotematica di dati meteo relativi a vari decenni. 

Alessandro Procacci

Pregevole anche il suo Contributo alla cronistoria dei terremoti nel litorale Marchigiano-Romagnolo (Procacci 1963?).

Nel dicembre 1969, pur venendo collocato a riposo per sopraggiunti limiti d’età, Procacci riceve il rinnovo dell’incarico di direzione del Valerio. Con procedimento del settembre 1970 la Giunta Provinciale Amministrativa (GPA), senza tener conto di quanto Procacci sarebbe ancora in grado di dare all’osservatorio, obbliga però il Comune a reperire un nuovo direttore.